mercoledì 22 giugno 2016

Recensione del romanzo “LA CUSTODE DEL MIELE E DELLE API” di Cristina Caboni- ed. Garzanti

Domenica scorsa a Bortigali (NU) su invito dell’Amministrazione Comunale, nell’ambito della manifestazione “Primavera nel Marghine”, insieme a Roberto Putzolu e all’autrice ho avuto l’onore di presentare questo bellissimo romanzo di Cristina Caboni. Alla presentazione è seguita una degustazione del miele e della birra al miele, che abbinata al formaggio locale hanno avuto un ottimo riscontro di gradimento. Cristina Caboni è un apicultrice che vive con la propria famiglia nella provincia di Cagliari, dove esercita il proprio lavoro. “La custode del miele e delle api” edito dalla Garzanti, è il suo secondo romanzo dopo il grande successo del “Sentiero dei profumi”. Il romanzo “La custode del miele e delle api” è una bella storia d’amore universale condensata in oltre 300 pagine: ogni capitolo viene introdotto da un differente tipo di miele con un’accurata descrizione delle qualità dello stesso. Alla fine del libro è presente anche un interessante glossario.
Il romanzo presenta una scrittura molto piacevole e descrittiva, si tratta di un libro che impegna molto i sensi: vengono descritti infatti odori, colori, gusti, oggetti, canto. La protagonista del romanzo è Angelica, una giovane donna molto indipendente che gira l’Europa in camper per aiutare con le proprie competenze gli apicoltori di tutto il continente; è una donna che sembra felice; divide i propri spazi con i suoi piccoli animali da compagnia. Improvvisamente a causa di un’eredità deve ritornare nel suo paesello d’origine in Sardegna, che aveva lasciato da bambina; qui aveva trascorso l’infanzia con la zia materna Margherita Senes “Jaja”, una donna che nella sua vasta casa, permetteva a tante donne di poter svolgere dei lavori artigianali. La caratteristica principale di Jaja era quella di essere una bravissima apicultrice che cantava alle proprie api. Il rientro nel paesello di Abbadulche, è per Angelica la riscoperta della propria infanzia, con tutti i profumi, i suoni e le emozioni della propria infanzia, ma non sarà facile; alcuni parenti non hanno preso per niente bene, la notizia che Jaja abbia scelto come erede universale la giovane nipote, escludendo gli altri parenti dalla sostanziosa eredità comprendente casa, terreni e api. L’ambientamento di Angelica ad Abbadulche comunque prosegue a tal punto, che la protagonista decide di non andar più via dal paese, la protagonista oltre alle proprie radici e ad un gruppo di amiche ha anche ritrovato dopo tanti anni Nicola il suo primo amore. Ma Nicola con il fratello Claudio, fanno parte di una società immobiliare che vorrebbe costruire proprio ad Abbadulche un villaggio turistico che darebbe sviluppo e lavoro ai giovani del paese… Il romanzo tratta dunque tematiche di notevole interesse: l’emancipazione femminile in Sardegna, il rispetto per l’ambiente e per le persone, la riscoperta delle tradizioni e la riscoperta dei gusti, saperi e sapori della Sardegna. Un libro che dovrebbe essere letto da ogni sardo e che nei prossimi giorni sarà pubblicato in Germania.

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